L’importanza dell’adattabilità negli investimenti è fondamentale. Ne discutiamo in questo articolo partendo da questa interessante tabella, che abbiamo trovato in questo libro (Excess Returns) in cui vengono riportate le stime di ritorno percentuale annuale di alcuni tra i più famosi investitori al mondo.

Interessante notare come tendenzialmente queste extraperformance riescono a durare anche per tanti anni ma via via tendono a diminuire… in tutti i casi tranne che con Warren Buffett capace di generare ritorni eccellenti da più di 50 anni. Tanto si è scritto su di lui, in questo post vorremmo fare il punto su alcune delle sue caratteristiche principali ma in particolare sulla sua capacità di adattabilità ai più diversi contesti di mercato.

Siamo certi che potremmo prendere diversi spunti da lui.

Conosciamo l’adattabilità di Warren Buffett

La sua adattabilità è il risultato dello studio degli investimenti e del guardare alle opportunità che gli si presentano, invece di attenersi ad una formula particolare. Questa adattabilità è stata determinante nella sua capacità di costruire la sua fortuna.

Buffett ha iniziato fondamentalmente come trader tecnico potremmo dire, investendo analizzando i grafici di prezzo, ed in seguito è passato ad un investimento in azioni di tipo fondamentale secondo precisi schermi quantitativi. È riuscito a investire seguendo l’approccio di Ben Graham per tutti gli anni ’50 e ’60. Quando il numero di aziende nel suo universo investibile è diminuito per molteplici ragioni, ha finito per concentrarsi principalmente sulla gestione della sua società la Berkshire Hathaway. Avere 100 milioni di dollari di patrimonio in gestione nel 1970 era diventato qualcosa di molto diverso dall’avere 10.000 dollari da investire nel 1950.

Warren Buffett: If you don't prioritize this now, you'll regret it

La fase successiva del suo viaggio ha significato concentrarsi di più sull’acquisto di aziende di qualità a valutazioni interessanti, e in gran parte tenerle in portafoglio per molto tempo. Man mano che la dimensione delle sue operazioni cresceva, riuscì a iniziare a comprare intere aziende. Le sue operazioni sono state aiutate dal flottante generato dalle sue massicce operazioni nel settore delle assicurazioni, che essenzialmente gli fornivano un prestito senza costi di margine (incassava infatti premi immediatamente, post ponendo l’uscita di cassa solo in caso di effettivo verificarsi dell’evento assicurato) per poter aumentare ulteriormente i suoi rendimenti di investimento.

Nel frattempo, Buffett è riuscito a comprare azioni a sconto e a dilettarsi in opzioni, derivati, ecc. La morale della storia è che è stato in grado di adattarsi all’ambiente in cui si trova, e non solo di seguire ciecamente un rigido insieme di regole.

Un’altra differenza tra Buffett e l’investitore ordinario è che Buffett sa quando tenere un azione e quando lasciare uscendone.

Ha inoltre lavorato molto duramente, 70 ore a settimana per oltre 70 anni.

Come Fare a divenire adattabili?

È riuscito a farlo leggendo moltissimo. Rapporti annuali, pubblicazioni di settore, manuali di borsa, il Wall Street Journal e il Financial Times. Tutte queste informazioni finiscono con l’aumentare le sue conoscenze nel tempo. La cosa migliore che fa è imparare nuove informazioni, che in molti casi significa disimparare vecchie idee che non funzionano più o che erano sbagliate in primo luogo. Scartare le vecchie convinzioni che si possono avere a cuore è una cosa molto difficile da fare, ma questo potrebbe impedire il proprio sviluppo come investitore. Cambiare idea quando i fatti cambiano, o quando si scarta una vecchia convinzione è difficile, ma necessario per lo sviluppo dell’investitore.

È riuscito ad ampliare la sua cerchia di competenze grazie all’esperienza di investimento di oltre 70 anni. Questo gli ha permesso di fare nuove connessioni tra le idee, e fare investimenti. Anche questa esperienza, naturalmente, non è sufficiente per avere ragione il 100% delle volte e fare soldi il 100% delle volte, ma aiuta moltissimo.

Imparare dagli errori

Nel complesso, il piano è quello di mantenere basse le perdite degli investimenti, ma lasciare che i profitti durino il più a lungo possibile. È qui che la sua recente esperienza di investimento nella tecnologia torna utile a scopo illustrativo. Buffett ha fatto una grande scommessa su IBM circa un decennio fa. Sfortunatamente, quella scommessa non ha funzionato, e ha finito per disinvestire la sua posizione qualche anno fa. Noi crediamo che comunque anche in questo caso non fortunato sia andato in pareggio su questo investimento, tra il suo prezzo d’acquisto e i dividendi ricevuti. Molti investitori credevano che avesse perso il suo tocco, che fosse uscito dalla sua cerchia di competenze e che di conseguenza stesse facendo un errore.

Buffett non ha dato peso a queste voci, infatti ha poi fatto un’altra grande scommessa su Apple (AAPL). La maggior parte degli investitori non credeva che Apple avesse molto valore, e quella che sarebbe diventata la più grande azienda del mondo all’epoca stava lì in bella vista, per tutti grandemente sottovalutata. Negli ultimi quattro anni, la Berkshire Hathaway di Buffett ha generato oltre 100 miliardi di dollari di profitti dall’investimento in Apple.

Chissà che un domani non deciderà di lanciarsi anche in investire in bitcoin.

Questo ci dimostra che investire non è come seguire un libro di ricette. Piuttosto, è un processo di miglioramento continuo e di adattamento al cambiamento. Questo rende l’investire sconcertante da una lato ma affascinante dall’altro, sempre nuovo.