Citigroup, una delle più grandi banche di scambio di valuta del mondo, sta considerando di muovere i primi passi nel mercato delle criptovalute dopo un’impennata di interesse da parte dei clienti.

La domanda dei clienti stimola l’analisi

Il gruppo è l’ultimo gigante bancario a considerare di entrare dentro questi nuovi mercati, secondo Itay Tuchman, il suo responsabile globale dei servizi di scambio estero. Nonostante le sfide di reputazione, i grandi commercianti sono stati costretti a rispondere al crescente interesse per il Bitcoin da parte dei gestori patrimoniali e degli hedge fund.

Tuchman ha detto che la banca non ha ancora deciso in maniera definitiva se offrirà ai suoi clienti servizi legati alle criptovalute, ma ha detto che il trading, la custodia e il finanziamento sono attualmente presi in considerazione e sotto esame.

“Ci sono diverse opzioni dal nostro punto di vista e stiamo valutando dove possiamo servire meglio i clienti. Questo non sarà uno sforzo di trading propietario“, ha detto Tuchman al Financial Times. Con trading proprietario ci si riferisce a quel tipo di trading per cui le banche commerciano per i propri conti.

Goldman Sachs, Bank of New York Mellon e State Street sono tra le grandi istituzioni che hanno recentemente annunciato piani per diventare attivi in diverse aree del mercato delle criptovalute.

Bitcoin, il fenomeno e le reali prospettive

A marzo, Citi ha pubblicato un rapporto di 108 pagine (disponibile qui) in cui si notava che sebbene “una serie di rischi e ostacoli intralcino il progresso del Bitcoin”, la criptovaluta “si posiziona in modo ottimale per diventare la valuta preferita per il commercio globale“.

Il prezzo del Bitcoin, la più grande criptovaluta per volume, è sceso del 12 per cento rispetto al record stabilito il mese scorso, ma è ancora in crescita del 75 per cento dall’inizio dell’anno, scambiato a 57.000 dollari giovedì.

Tuchman ha detto che dall’agosto dello scorso anno, Citi ha visto un accumulo “molto rapido” di interesse in bitcoin su un vasto spettro di clienti, compresi i grandi gestori patrimoniali. Alcuni hanno chiesto alla banca di fare delle ricerche, e altri volevano scambiare una serie di valute attraverso la banca e finanziare accordi con detenzione di criptovalute.

Banche incombenti v. imprese operanti

Gli addetti ai lavori delle grandi società di trading di criptovalute sono personalmente scettici sul fatto che le banche convenzionali siano in grado di competere contro gli specialisti di bitcoin che operano nel settore da anni.

Galaxy Digital, una società con sede a New York gestita da Michael Novogratz, mercoledì ha svelato un accordo da 1,2 miliardi di dollari per acquistare BitGo, in una mossa che ha dichiarato essere volta a creare una “piattaforma a servizio completo delle istituzioni che cercano di accedere alla cryptoeconomia”. BitGo, che ha sotto custodia 40 miliardi di dollari in attività, offre già servizi come la custodia, la gestione del portafoglio e il prestito primario.

Tuchman ha detto che Citi non ha fretta di arrivare a una decisione su quanto intensamente deve entrare nel mercato delle criptovalute.

Non ho alcun FOMO (Fear Of Missing Out, paura di perdere l’occasione) perché ritengo che la criptomoneta sia qui per rimanere e che siamo solo all’inizio del mercato”, ha detto. “Questa non è una corsa allo spazio. C’è posto per più di una sola bandiera”.

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